Nata in Puglia, da alcuni anni vive nel capoluogo emiliano dove ha trovato la giusta dimensione per esprimere la sua grande passione per l’arte sia, quella musicale -poichè canta in un noto gruppo che si dedica al genere Gospel- sia, quella visiva che negli ultimissimi anni ha perfezionato attraverso una tecnica espressiva particolare e piuttosto rara: l’encausto.
I suoi esordi da pittrice l’hanno condotta, dapprima, verso generi legati all’uso dell’acquerello ma in seguito, ha voluto approfondire le nozioni frequentando maestri d’arte che l’ hanno resa conscia delle proprie doti nel cimentarsi con tecniche sofisticate come il fumage (o tecnica del fuoco), ideata dal maestro Steven Spazuk, o l’Ebru, antichissimo metodo orientale, di pittura sull’acqua, o ancor più in particolare, l’encausto, attualmente utilizzato da Vincenza Franco per esprimere appieno, la sua vena creativa.
Si tratta di un ingegnoso sistema d’uso della cera naturale (solitamente d’api) a caldo, mischiata a colore.
Una tecnica affascinante, remotissima, molto usata soprattutto a Pompei, che serviva a ravvivare le policromie del legno o del marmo; oggi, la si può praticare anche sulla tela ma, nel caso di Vincenza Franco, il materiale di supporto prescelto, è carta patinata, spessa, di pregiata qualità.
Solitamente con un pennello o una spatola, si stende il colore mischiato alla cera, quindi si procede con un cautere per fissarlo a caldo, sopra al supporto ma lo stile della pittrice pugliese, la conduce a lavorare solo con il cautere, attrezzo che le permette una fluidità nei cromatismi, che scivolano in apparente scioltezza, sul supporto cartaceo.
Quando, però, si osserva la campitura, ci si accorge che la mano sapiente dell’artista, guida ogni movimento della linea, della forma/informe che assume, infine, un aspetto definito, generalmente astratto, ma crea un’armonia e una sorta di uniformità, un ‘disordine-ordinato’ che lascia trapelare il libero linguaggio del sè, del proprio sentire e fluire di impressioni, sensazioni, emozioni simultanee, istintive, mai mediate, mai studiate o preparate a priori.
Sono libere alchimie che la forma mentis dell’artista riceve dalla profondità del proprio IO e sotto la guida di un ‘daimon‘ creativo, lo comunica al mondo circostante, con gioia o con dolore, a seconda del vissuto in un preciso arco temporale in cui l’opera prende vita.
Dalle parole di Enza Franco “Attraverso la pittura raggiungo la mia anima per toccare la tua. In uno stato di flusso, dipingo ciò che sento e non ciò che vedo e che già esiste“.
( Testo di A.R.D. 2022)
–Fantasys Language.Dal 4 al 12 febbraio 2023.Con il patrocinio di Art City White Night Artefiera di Bologna. La Corte di Felsina. Bologna
–Artisti a La Corte di Felsina.10 anni di arte e cultura. Dal 3 all’11 dicembre 2022.Con una sezione dedicata ai bronzi dello allo scultore tedesco del Novecento Gilbert Kruft. La Corte di Felsina Bologna.
–Yurta Pohan Ponte sulla Natura. 2 ottobre 2022. Pontecchio Marconi Val di Preda (Bo)